Anita Garibaldi

Morrinhos, 30 agosto 1821 – Mandriole, 4 agosto 1849

Anita Garibaldi

Morrinhos, 30 agosto 1821 – Mandriole, 4 agosto 1849

Biografia

Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva nacque in Brasile a Morrinhos, una frazione di Laguna nello Stato di Santa Catarina, il 30 agosto 1821. Già da bambina e poi da adolescente si mostrò indipendente e orgogliosa.

In più occasioni reagì con forza ai tentativi di abuso da parte di uomini più grandi di lei. Non accettava d’essere né giudicata né costretta in schemi precostituiti tra cui quello secondo il quale, in quanto donna, dovesse subire.

Nonostante questo, anche per aiutare economicamente la famiglia, si sposò con un uomo molto più grande di lei ma pochi anni dopo incontrò Giuseppe Garibaldi e, immediatamente, si legò a lui. Quest’unione nasceva, anche e soprattutto, dal comune impegno per la libertà.

Garibaldi era già un rivoluzionario e lei, essendolo nell’anima, trovò in lui l’amore, certamente, ma anche l’occasione per combattere per la libertà e la giustizia sociale.

Sono numerosissimi gli episodi di coraggio che la videro protagonista ma Anita, oltre a combattere, non rinunciò nemmeno a diventare madre. Anita e Giuseppe Garibaldi ebbero i due, il primo, Domenico, sarà sempre chiamato Menotti in onore del patriota Ciro Menotti, fra i primissimi martiri per l’Italia.

Nel 1848, allo scoppio della Primavera dei Popoli, vennero in Europa per combattere per l’unità d’Italia. Siamo in pieno Risorgimento e Garibaldi ne diviene protagonista. Anita non è da meno. 

Entrambi sono a Roma duranti i pochi mesi della Repubblica Romana. Una volta finita l’esperienza romana Garibaldi, Anita e altri volontari cercarono di raggiungere la Repubblica di Venezia che ancora resisteva nel suo sogno di libertà e italianità.

Nel viaggio, inseguiti da quattro eserciti, Anita, incinta, viene colpita da febbre malarica e muore il 4 agosto 1849 non trovando nemmeno il conforto di una sepoltura degna.

Personalità

Anita non era italiana eppure quello che ha fatto per la nostra nazione ha superato di molto l’impegno di tante e tanti altri. L’amore per il suo uomo, l’amore per la libertà e la giustizia l’hanno spinta a combattere prima per la propria terra poi per quella che sarebbe diventata la sua patria d’elezione. Ma non solo combattente per la libertà e compagna di un eroe. Anita rappresenta la dignità che non cede di fronte a nulla, rappresenta l’impegno per gli altri che sposa l’autoaffermazione di sé. Rappresenta l’essere donna così intensamente da lasciare, dopo di sé, non solo i propri figli ma anche l’insegnamento che lottare per la libertà, personale e nazionale, non può essere una scelta ma un dovere da perseguire sempre.