Colomba Antonietti

Bastia Umbra, 19 ottobre 1826 – Roma, 13 giugno 1849

Colomba Antonietti

Bastia Umbra, 19 ottobre 1826 – Roma, 13 giugno 1849

Biografia

Di umili origini, si trasferì presto a Foligno con la famiglia dove, appena quattordicenne conobbe il Conte Luigi Porzio, cadetto delle truppe pontificie con cui condivideva il cortile di casa. I due si incontrarono più volte e si innamorarono ma dovettero affrontare le resistenze di entrambe le famiglie che non vedevano di buon occhio la relazione tra due giovani di classi sociali così diverse. Tuttavia, le famiglie non riuscirono ad impedire le nozze. I giovani nel 1846, si sposarono segretamente anche perché il Porzi non aveva chiesto, come avrebbe dovuto fare in quanto militare, l’autorizzazione per farlo. Alla celebrazione erano assenti quasi tutti i parenti degli sposi. I novelli sposi partirono subito alla volta di Bologna, dove rimasero solo due mesi, prima di trasferirsi a Roma, dov’era di stanza il battaglione di Luigi, promosso tenente. Giunto a Roma, la notizia trapelò e l’ufficiale venne arrestato e rinchiuso a Castel Sant’Angelo.

Il periodo di prigionia contribuì a sviluppare nei due giovani sposi l’odio per l’oppressione e li avvicinarono alla causa dell’indipendenza nazionale. Conclusa la prigionia, allo scoppio della Prima guerra d’indipendenza Porzi lascia il servizio pontificio e corre volontario aderendo alla Repubblica Romana. Colomba, romantica figura, per combattere al suo fianco, si tagliò i capelli e si vestì da uomo indossando l’uniforme da bersagliere.

Nel 1849 entrambi parteciparono alle battaglie di Velletri e di Palestrina, contro le truppe borboniche, dimostrando intelligenza, coraggio e valore, tanto da meritarsi l’elogio di Garibaldi.

Tornata a Roma, si impegnò nel soccorso dei feriti pur continuando a combattere; nell’assedio di Porta San Pancrazio morì sotto il fuoco dell’artiglieria francese, in difesa della Repubblica Romana. Colpita in pieno da una palla di cannone, spirò pochi istanti dopo tra le braccia del marito. La tradizione vuole che morendo avesse mormorato: “Viva l’Italia”. le sue spoglie furono traslate presso il Mausoleo Ossario Garibaldino sul Gianicolo, che accoglie i caduti nelle battaglie per Roma Capitale e per l’Unità d’Italia.

Personalità

 L’amore è più forte di qualunque divieto. Colomba Antonietti non accettò mai, nella sua breve vita, di rinunciare a ciò che riteneva, ed era, giusto. L’amore con Luigi Porzio seppe superare le differenze sociali. Riuscirono a stare insieme contro il parere delle famiglie e contro le convenzioni e insieme maturarono, crescendo, che la libertà e la giustizia non sono un regalo ma una conquista per la quale lottare.

Vale per la famiglia, vale per quella famiglia allargata che è la Patria.

Tanti, nel mondo, conoscono la storia, inventata, di Lady Oscar ma non quella di Colomba Antonietti, che si tagliò i capelli per sembrare un uomo e poter così combattere. Un gesto eroico vero, reale e drammatico.

Eppure, fino a oggi, abbiamo ricordato il personaggio inventato e non la donna che morì per l’Italia.

È ora di omaggiarla e porla, anche nella memoria, nel luogo che le spetta: quello dedicato agli eroi e alle eroine d’Italia.

Una storia incredibile di coraggio e amore per la propria libertà e per la Patria. Capelli corti per combattere, fede nel cuore e speranza nell’Italia. Colomba è, vivo e reale, esempio oltre il tempo e oltre la morte: 

“La bara era coperta di corone di rose bianche e dalla sciarpa tricolore. La musica militare suonava l’inno funebre dei martiri d’Italia “Chi per la patria muor vissuto è assai”. […] I due ufficiali salutarono commossi il feretro della loro eroica compagna d’armi, a cui tutta Roma rendeva il suo ammirato omaggio”