Emanuela Loi

Cagliari, 9 ottobre 1967 – Palermo, 19 luglio 1992

Emanuela Loi

Cagliari, 9 ottobre 1967 – Palermo, 19 luglio 1992

Biografia

Emanuela Loi, tra le prime poliziotte a ricoprire il ruolo di scorta, restò uccisa in servizio e guadagnò la medaglia d’oro al valor civile per il coraggio dimostrato. Nata a Cagliari nel 1967, si trasferì a Trieste per seguire la sua grande passione: diventare una agente. Dopo aver frequentato l’apposita scuola, fu trasferita nella città di Palermo, dove si trovò subito a fare i conti con una realtà molto difficile, soprattutto per una donna. Quando le fu affidato l’incarico di protezione del magistrato Paolo Borsellino, Emanuela era giovane, e con una grande grinta accettò senza dubbi nonostante le comprensibili preoccupazioni dei genitori. Per tener fede ai suoi ideali di giustizia, servizio e lealtà, rimase coinvolta nella “strage di Via d’Amelio”, l’attentato terroristico perpetrato dalla mafia ai danni di Borsellino e degli altri agenti della scorta. A lei sono state dedicate scuole, vie, piazze, ponti, anfiteatri, parchi e statue, oltre – appunto – alla Medaglia d’oro per aver sacrificato la vita a difesa delle Istituzioni.

Personalità

Ha aperto la strada alle donne in divisa, dimostrando al mondo che anche una giovane poteva servire la Patria – con onore, coraggio e dedizione – al pari di un collega uomo. Il suo adempimento al dovere fu pagato con la vita, ma il suo esempio è rimasto immortale. Medaglia d’Oro al valor civile, Emanuela ha trasmesso i valori dell’integrità, della moralità e dell’eroismo a difesa dello Stato, delle Istituzioni e, soprattutto, della Giustizia. 

 

Medaglia d’oro al valor civile

 

«Preposta al servizio di scorta del giudice Paolo Borsellino, pur consapevole dei gravi rischi cui si esponeva a causa della recrudescenza degli attentati contro rappresentanti dell’ordine giudiziario e delle Forze di Polizia, assolveva il proprio compito con grande coraggio e assoluta dedizione al dovere. Barbaramente trucidata in un proditorio agguato di stampo mafioso, sacrificava la vita a difesa dello Stato e delle Istituzioni. »
— Palermo, 5 agosto 1992