Maria Plozner Mentil

Timau, 1884 – Paluzza, 15 febbraio 1916

Maria Plozner Mentil

Timau, 1884 – Paluzza, 15 febbraio 1916

Biografia

Nasce a Timau nel 1844. Per il suo impegno e partecipazione alla grande guerra, le venne intitolata una caserma a Paluzza, prima e unica caserma italiana intitolata a una donna.  

La Carnia era strategicamente una zona chiave essendo la porta principale, da parte dell’esercito austro-ungarico, per l’invasione dell’Italia. Per questo la Carnia era presidiata da 10-12mila soldati che ogni giorno dovevano ricevere vettovaglie, munizioni, medicinali e attrezzi vari provenienti dai magazzini situati nel fondovalle. Non esistendo alcun collegamento con la linea del fronte, non esistendoci rotabili che consentissero il transito di carri a traino animale o di automezzi, il Comando supremo, decise di diramare un’ordinanza di arruolamento tra la popolazione civile, per aiutare a portare in quota il materiale occorrente alle truppe. Risposero all’appello centinaia di donne della zona. Nacque così un corpo di circa 1000 ausiliarie di età tra i 15 e i 60 anni le cosiddette “portatrici carniche”. Caricandosi sulle spalle le caratteristiche gerle, ceste di vimini utilizzate per raccogliere il granoturco, il fieno o le patate, le portatrici lavoravano tutti i giorni con marce che duravano dalle 2 alle 5 ore, con carichi di 30-40 kg sulle spalle, superando dislivelli di anche mille metri portando dalle retrovie al fronte tutto quanto era necessario ai soldati in prima linea: abiti, cibo, farmaci, ma anche munizioni, materiali da costruzione e notizie del paese. Poi, lasciato il carico in cima, riportavano a valle i feriti o i morti, per i quali scavavano fosse con le mani prima di tornare a casa. 

Mai ufficialmente militarizzate, quindi disarmate. Furono munite di un libretto personale di lavoro e di un bracciale rosso con stampigliato lo stesso numero del libretto e con l’indicazione dell’unità militare per la quale lavoravano. Per il loro lavoro ricevevano un compenso, corrisposto mensilmente, di lire 1,50 e dovevano essere pronte a essere chiamate a ogni ora del giorno e della notte. La loro attività fu però dovuta più a spontanea volontà di collaborare che al soldo.

Maria Polzner era una di loro; durante la prima guerra mondiale, insieme al marito, Giuseppe Mentil, al fronte sul Carso, e ai figli piccoli, risponde, all’appello fatto dell’esercito per trasportare i rifornimenti dalle retrovie alla prima linea; diventa così una portatrice, come recita la motivazione della medaglia d’oro al valor militare, diventando un esempio per altre donne che vicino al fronte, daranno man forte ai combattenti.

Il 15 febbraio 1916, viene colpita da un cecchino austriaco; trasportata all’ospedale di Paluzza spira il giorno dopo. Riposa nel tempio ossario di Timau, unica donna tra i caduti sul fronte carnico.

Maria Polzner viene ricordata come una donna eccezionale; dalle portatrici venne riconosciuta come guida trascinatrice. Sempre in prima fila in ogni circostanza, nei bombardamenti infondeva coraggio alle compagne impaurite.

Personalità

Le portatrici carniche, di cui Maria Polzner Mentil fu simbolo, rappresentano l’amore che non si arrende, l’impegno infaticabile, il senso del dovere che supera ogni difficoltà e non si fa fermare da paura e pericolo.

Salire, scalare le montagne per portare cibo, munizioni, sorrisi alla nostra prima linea non fu solo un grande contributo alla vittoria nella prima guerra mondiale ma fu unità e condivisione. Significò, e significa, che per i propri affetti e per la Patria ognuno di noi deve impegnarsi e donare se stesso.

Maria fu uccisa da un cecchino austriaco ma il cibo che portò diede forza al nostro esercito e la Vittoria non sarebbe arrivata senza, anche, lei.

Nel 1997, l’allora Presidente, Oscar Luigi Scalfaro le conferì “motu proprio” la Medaglia d’Oro al Valor militare quale rappresentante di tutte le portatrici: 

«”Madre di quattro figli in tenera età e sposa di combattente sul fronte carsico, non esitava ad aderire, con encomiabile spirito patriottico, alla drammatica richiesta rivolta alla popolazione civile per assicurare i rifornimenti ai combattenti in prima linea. Conscia degli immanenti e gravi pericoli del fuoco nemico, Maria PLOZNER MENTIL svolgeva il suo servizio con ferma determinazione e grande spirito di sacrificio ponendosi subito quale sicuro punto di riferimento ed esempio per tutte le “portatrici carniche”, incoraggiate e sostenute dal suo eroico comportamento. Curva sotto il peso della “gerla”, veniva colpita mortalmente da un cecchino austriaco il 15 febbraio 1916, a quota 1619 di Casera Malpasso, nel settore ALTO BUT ed immolava la sua vita per la Patria. Ideale rappresentante delle “portatrici carniche”, tutte esempio di abnegazione, di forza morale, di eroismo, testimoni umili e silenziose di amore di Patria. Il popolo italiano Le ricorda con profonda ammirata riconoscenza.»


— 29 aprile 1997 D.P.R.